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IX LEZIONE – GLI AMICI DEGLI AMICI


di porcelli321
19.05.2020    |    14.247    |    4 8.7
"Rimasi imbarazzato per le loro misure; non erano ancora in tiro e già avevano delle misure impressionanti e che dire dei coglioni grossi e gonfi..."
Per non creare equivoci preciso che i racconti sono basati su alcuni fatti reali “conditi” da alcune libertà di chi scrive per rendere il tutto più piccante

Ormai il mio ruolo era drammaticamente chiaro: un cuckold cornuto e sottomesso. Un marito che godeva nel vedere la propria moglie usata e abusata dai 4 amici più fidati che evidentemente avevano organizzato con arte quella serata in cui iniziarono a sottomettere mia moglie e me. Non me lo hanno mai confessato apertamente ma delle mezze frasi di mia moglie mi fecero capire che a lei le avessero fatto capire che era da molto che cercavano il modo di scoprire se lei fosse così bacchettona come sembrava o se fossi io a limitarla.
Prima di quella serata mi ero fatto una idea di lei di una donna tranquilla e timida sessualmente parlando. Ora quella stessa donna era diventata la cagna di amici che mai avrei pensato mi facessero quello scherzo.
La storia stava andando avanti con una evoluzione incredibilmente veloce. Mia moglie seguiva i 4 torelli in ogni loro gioco assecondando ogni loro desiderio. Loro erano molto gelosi e non volevano che quando fosse con me mi permettesse di scoparmela senza prima chiedere il loro permesso. Era una situazione assurda e incredibile per chi ci avesse visto da fuori; purtroppo a me ormai non faceva più effetto negativo ma mi eccitava come mai prima.
Una volta senza dirmi nulla prima invitarono me e mia moglie a casa di uno di loro, Marco. Come sempre le chiesero di vestirsi in modo adeguato per una serata importante; nulla di volgare ma comunque sexy e provocante. Lei come al solito si vestì in modo ineccepibile con un vestito rosso leggero e attillato tacchi a spillo e intimo sexy, molto sexy. Una volta da Marco vidi subito che c’erano due posti in più a tavola e domandai chi fossero. Marco disse che un paio di loro colleghi, molto importanti in azienda , erano a Roma e che avendo raccontato di mia moglie quelli erano curiosi di conoscerla.
Teresa si sentì subito importante e al centro dell’attenzione e la cosa era molto pericolosa per me. Quando è in queste condizione di attrice principale diventa una belva affamata di sesso e di orgasmi. Quando i colleghi di Marco arrivarono fui colpito da come fossero massicci e con un’aria molto autoritaria segno che eran abituati a comandare senza discussioni o obiezioni.
Furono molto galanti con mia moglie riempiendola subito di complimenti e dicendo che avevano voluto incontrarla di persona dopo le lodi che Marco aveva tessuto su di lei e sulla sua sensualità di donna vera e completa. A quelle parole Teresa si sciolse ancora di più e istintivamente si avvicinò a Marco baciandolo in bocca con trasporto. Alla fine però si rese conto della gaffe non sapendo con certezza fino a che punto loro sapessero del rapporto diciamo “particolare” tra me mia moglie e i 4 amici.
Vedendo il suo imbarazzo Marco la prese di nuovo tra le braccia baciandola ancora in bocca e alla fine disse di stare tranquilla perché (Antonio e Carlo) erano affidabili e riservati. I due colleghi la rassicurarono dicendo anche che non era loro abitudine giudicare nessuno e che anzi erano lusingati di poterla conoscere e magari approfondire ancora meglio quella conoscenza. Mentre dicevano così le presero ognuno una mano e in contemporanea iniziarono a risalire le braccia scoperte con le loro bocche che stavano sondando la pelle di Teresa con baci e leccatine discrete. Fermandosi sulle spalle. Lei quasi ci rimase male quando quelli si fermarono e facendo finta di nulla si misero a parlare di lavoro con Marco. Lei mi venne vicino preoccupata perché aveva paura di non essere piaciuta a quei due pezzi grossi e temeva anche che Marco se la sarebbe presa sapendo quanto ci teneva a quella serata.
Era visibilmente nervosa fino a che Marco non le si avvicinò e prendendola per i fianchi la portò con se dai suoi colleghi che iniziarono a farle i complimenti per il vestito di gusto ma molto sexy che lei indossava molto bene. Quelle parole vidi che la tranquillizzarono e si lasciò andare lascivamente ad un bacio a Marco che nel frattempo le iniziava platealmente a palpare il culo. Poi ridendo disse che lei era una loro scoperta e che lui e gli altri tre amici erano i suoi professori visto che io non ero in grado di educarla a dovere. Ovviamente i due porci sapevano già a cosa si riferisse e rivolgendosi a lei le chiesero “Sono dei bravi professori?” e lei “Si si; eccezionali” Carlo le disse che i suoi colleghi erano stati invitati in qualità di professori senior per farle un esame e capire i progressi che avesse raggiunto.
Lei per un attimo non capì ma quando Antonio le si avvicinò e la bacio avidamente in bocca capì subito come sarebbe andata la serata. Mentre lei rispondeva a quel bacio Carlo mi si avvicinò e con voce autoritaria mi disse “Stasera anche tu farai un passo avanti nella via della sottomissione. Non basta concedere la propria moglie devi essere educato anche tu. Cornuto di un porco depravato. Ti eccita vederla scopata da cazzi veri?” Impugnandomi con forza il cazzo sui pantaloni disse ”Senti che cazzetto duro che hai. Porco depravato. Stasera ci dedicheremo anche a te stai tranquillo”. Strinse ancora più forte facendomi gemere per il dolore. Sempre stringendomi il cazzo chiamò mia moglie e la baciò scopandola con la lingua li davanti a me che non potevo muovermi se non volevo aumentare il dolore della stretta. Lei era li in attesa della sua lingua in bocca e lui la pennellava guardandomi fisso negli occhi e dicendo che quello era l’inizio della prima lezione . Il porco ordinò a mia moglie di rimanere a bocca aperta e le sputò in bocca cosa che fecero anche gli altri 5 porci. Le ordinò di non ingoiare ma di baciarmi in bocca. Io mi sentii male perché lei aveva la bocca piena dei loro sputi ma non potei far nulla essendo bloccato dalla presa ferrea di Carlo. Fu un bacio osceno, depravato con lei che mi riversò in bocca quel liquido nauseante. Dopo un po' Carlo disse che poteva bastare e mi lasciò il cazzo che sentii rilassarsi ma che era ancora fortemente indolenzito insieme ai coglioni strizzati da quella presa.
Poi prese una scatoletta e la porse a Teresa dicendogli di infilarmi l’aggeggio che c’era dentro. Quando lei lo tirò fuori mi si fermò il cuore ; era una gabbietta per il cazzo che già avevo avuto modo una volta di provare a mie spese al sexy shop di Michele. Lei con un sorrisetto sadico si in ginocchio’ davanti a me e mi chiuse il cazzo in quella tortura con un bacio finale sulla gabbietta.
Poi ci misero due collari con relativi guinzagli e ci ordinarono di metterci a 4 zampe e iniziarono a portarci in giro tenendoci per i guinzagli. Mi sentivo morire ma la gabbietta iniziava a torturami il cazzo vista che la situazione era terribilmente eccitante. Quindi prepararono due ciotole da cani in cui versarono il prosecco e mentre loro sorseggiavano nei bicchieri il vino a me e a mia moglie ce lo fecero bere a 4 zampe nelle ciotole come dei cani. Sentii tirarmi per il guinzaglio, era Antonio che mi ordinò di leccare il culo della cagna come un cane in calore. Il porco sapeva che la cosa mi avrebbe eccitato provocandomi dolore al cazzo ingabbiato. E così fu dopo tre leccate il sapore della fica eccitata di mia moglie mi scatenò una voglia perversa ma il dolore del cazzo che tentava di allungarsi iniziò a strapparmi dei gemiti incredibili come se stessi godendo. Si misero a ridere dicendo che ero io a godere e non la cagna. Mi senti schiaffeggiare sul culo da tutti i presenti.
Intanto loro erano tutti nudi. E i due nuovi bull mi vennero davanti e mi dissero di ammirare i loro attrezzi. Rimasi imbarazzato per le loro misure; non erano ancora in tiro e già avevano delle misure impressionanti e che dire dei coglioni grossi e gonfi . Due vere macchine del sesso.
Si sedettero tutti comodamene in poltrona o sul divano e Marco prese i nostri guinzagli e noi sempre a 4 zampe venimmo messi davanti a Carlo e Antonio che con tono porcello dissero a mia moglie di iniziare a leccare loro i piedi. Lei disse “SI PADRONE” così come ci avevano ordinato di fare ogni volta e iniziò a dedicarsi ai piedi di Carlo leccandoli avidamente desiderosa di compiacere i due nuovi padroni e far fare bella figura a Marco. Era una scena forte mai vista prima una vera sottomissione mentale prima che fisica e io e mia moglie ne eravamo i bersagli. Io ero tenuto con la testa vicino a quella di mia moglie per costringermi a vedere da vicino la sua umiliazione fino a che Antonio non mi disse che era ora che anche io aiutassi mia Teresa in quel compito da cani. Ero bloccato e non riuscivo a muovermi per eseguire l’ordine; Antonio reiterò l’ordine ma io ancora non potevo muovermi mi sentivo paralizzato. Allora il porco prese il guinzaglio è inizio con quello a frustarmi sul culo. Senti una scossa che mi sbloccò e rispondendo “SI PADRONE” iniziai a leccare insieme a mia moglie il suo piede. Le nostre lingue si incrociavano e la cosa mi fece urlare per il dolore al cazzo evidentemente eccitato ma stretto nella morsa. Un’altra frustata mi costrinse a riprendere a leccare oscenamente il piede del bull insieme a mia moglie che non aveva mai esitato.
Ovviamente ci fecero foto a non finire e io iniziai ad aver paura che andassero in mano ad altri che ci conoscevano senza sapere però delle nostre depravazioni.
La serata continuò con i due Master che presero Teresa e la misero seduta tra di loro sul divano e mi dissero che volevano iniziare ad assaggiarla un po' per vedere come reagiva. Iniziarono subito a giocare con i suoi capezzoli (evidentemente qualcuno aveva detto loro il punto debole di mia moglie) e a baciarla e leccarle faccia e collo. Sembravano due cani in calore con le loro lingue aperte a leccare oscenamente il viso a mia moglie. Lei si stava evidentemente sciogliendo e la vedevo che si abbandonava a quelle leccate aprendo la bocca e cercando di incrociare con la sua lingua quelle dei due porci. La vidi anche aprire le cosce e prendere le mani dei due e portarsele sulla fica e la sentii dire loro “Siete due porci depravati. Sentite come mi avete fatto inzuppare. Voglio essere la vostra cagna. Abusate di me vi prego fatemi sentire la vostra schiava” sentendo come fosse persa mia moglie ancora una volta il cazzo mi diede una scossa e mi iniziò a far male strappandomi ancora gemiti profondi.
Marco rivolto agli altri amici disse “ Avete visto che avevo ragione ad invitare i miei colleghi. Sono dei veri esperti in questi giochini e anche noi abbiamo molto da imparare su come trattare sta cagna e quel cornuto del marito”. Mi sentii tremendamente umiliato e capivo che non sarebbe finita li.
I due intanto avevano iniziato a giocare con le mani in fica a Teresa che gemeva e orgasmava dicendo loro che era bellissimo sentirsi dominata così e che mai aveva provato una emozione simile.
Carlo disse che era ora di scoparsi la cagna ma prima mi fece stendere per terra ordinando poi a lei di venirmi sopra come per un 69. Il porco le disse di leccarmi il cazzo, o almeno la gabbietta visto che era ancora stretto dentro; quando senti il calore della sua bocca sul cazzo urali dal dolore perché l’erezione venne bloccata miseramente dalla costrizione e più mi lamentavo più lei leccava e mi colava saliva nella gabbietta per aumentare la sensazione di calore sul cazzo. Non resistevo più a quella tortura e inizia a pregarli di farla smettere. Ebbi l’effetto contrario ovviamente per cui le dissero anche di strofinarmi la fica zuppa sul viso permettendomi anche di leccarla. Purtroppo il suo sapore di cagna in calore aumentò ancora di più l’eccitazione e quindi il dolore. Gemevo e mi lamentavo come un animale ferito mentre i 6 bull ridevano e mi schernivano “cornuto smettila di lamentarti.” ”ma con quel cazzetto che hai non dirci che ti si addrizza pure”
Alla fine quando ormai mi sentivo il cazzo e le palle strappate via le dissero che poteva bastare e che ora volevano sentirla pregare per essere scopata. Lei eccitata anche dalla tortura che mi aveva inflitto iniziò a pregarli, implorarli di sfondarle la fica e di farla finalmente orgasmare visto che non poteva più resistere.
In quella posizione che io e Teresa avevamo, io avevo la sua fica a pochi centimetri dagli occhi e la vedevo fremere e colare di eccitazione. Poi vidi un’asta di carne iniziare ad avvicinarsi alla sua fica e una cappella gonfia iniziare a giocare sulle grandi labbra. Quel contatto fece fremere Teresa che mandò un gemito e iniziò a pregarlo di ficccarglielo dentro e smettere di torturarla così. Quello in tutta risposta le ficco con un sol colpo quel randello di carne per metà dentro e lei urlo’ tra dolore e piacere. Il diametro era impressionante e quella mia posizione “in prima fila” mi faceva gustare come quella mazza stesse slabbrando la fica di mia moglie che fino a poco tempo fa era abituata solo col mio cazzo di misure ben minori. Dopo quel primo colpo il porco si fermò permettendo alla fica di abituarsi al suo diametro ma subito dopo iniziò a pomparle dentro la cappella con un movimento lento ma inesorabile. Lei sembrava impazzire “si porco dai ficcamelo dentro. Fammi sentire tutta aperta. Sfondami tutta cosi’ sì si così. Non fermarti. Godo godo. Mi stai trapanando porco. E tu cornuto leccami il clitoride. Renditi utile impotente sottodotato. Guarda come si scopa una donna. Frocio cornuto impotente.”
Carlo allora mi ripetè l’ordine di mia moglie e iniziai ad avvicinarmi a quel connubbio di cazzo in fica e iniziai a leccarle il clitoride. Ovviamente mentre leccavo quello continuava a montarsi mia moglie e le sue palle sbattevano contro la mia testa. Erano enormi, gonfie, grosse, dure.
Quando iniziai a leccarla lei gemette e il toro allora aumentò il ritmo in modo forsennato lei stava per raggiungere l’orgasmo ma Carlo disse ad Antonio di cacciare un attimo il cazzo per far vedere agli spettatori come le avesse sfondato la fica. Una volta fuori anche io potei vedere quel buco aperto oscenamente in modo incredibile e lui mi ordinò di ficcarci la lingua dentro. Diavolo non avevo mai leccato una fica ridotta in quelle condizioni. Lei però gemette e implorò Antonio di non lasciarla così a metà che doveva godere non poteva più resistere. Antonio allora si riposizionò con la cappella sull’entrata di quella caverna del sesso. E io sentii la sua asta strusciarmi sul viso mentre ricominciava la monta della mia signora. Era calda , zuppa degli umori della cagna, dura e poi non finiva mai.
Appena ricominciò la monta Teresa iniziò a orgasmare come mai prima e per aumentare la sensazione di sfondamento incominciò a muovere il bacino verso il suo toro per aumentare la forza dei colpi in fica. A quel punto anche Antonio iniziò a godere avendo deciso che era il momento di scaricarsi i coglioni in fica della mia cara mogliettina. Iniziò a dire cose sempre più oscene” troia ti riempio tutta la fica di sborra, da oggi sarai il mio sborratoio e tu cornuto se non farai il bravo non te la scoperai più, puttana chiedimi di metterti in cinta”
E iniziò a tenergli piantato il cazzo fino in fondo sull’utero cominciando a sborrare calda sborra che non smetteva più di uscire. Lei fremeva scossa da orgasmi continui e profondi e la sentivo sussurrare con un fil di voce” si padrone sono la tua cagna. Schizzami dentro porco riempimi tutta e mettimi in cinta. Dai fammi sentire la tua schiava. Si si si si”
Io stavo morendo vedendo la forza con cui lui se la scopava senza pietà e per come lei godesse e si sottomettesse a quel toro ancora più perverso dei miei amici.
Quando Antonio finì di scaricarsi i coglioni cacciò di colpo il cazzo dalla fica che tutta aperta iniziò a far colare fuori un flusso di sborra continua che iniziò a colarmi sul viso. Rimasi terrificato e imbarazzato come non mai. Sentivo quel liquido caldo continuare a colarmi in faccia. Non finiva mai e sentivo il suo odore riempirmi le narici.
Lei intanto era ancora scossa dai fremiti di quell’orgasmo infinito aumentato dalla sensazione di vuoto lasciato dall’uscita di quel palo di carne.
Io ero fermo immobile per paura di farmi colare in bocca tutto quello sperma e quando lei si alzò sentii tutti farmi foto di quella scena con me nudo steso a terra con il cazzo ingabbiato e il viso coperto di sborra. Poi Marco disse a mia moglie di pulirmi per bene il viso leccando via tutta quella sborra e non mandarla sprecata. Lei senza farsi pregare iniziò a darmi colpi di lingua come una vera cagna e dopo poco si era bevuta tutto quel nettare caldo .
La fecero riprendere col solito prosecco che era diventato ormai il simbolo della nostra perversione. Subito dopo Carlo la prese sottobraccio e le disse di preparargli per bene il cazzo visto che toccava a lui romperle il culo. Lei subito lanciò lo sguardo sul suo cazzo e vedendone le dimensioni si aggrappò a lui dicendogli “mio Dio col tuo arnese mi romperai il culo per bene. Mi farai sentir aperta in due. Mmmmmmmmmmmm”
E inizio a segarglielo dolcemente. Poi capendo cosa lui volesse da lei si mise davanti a lui piegandosi a 90 gradi per iniziare a lavorarglielo di bocca e mettendo in mostra la fica ancora aperta agli altri che cominciarono a divertirsi ficcandogli le dita in fica cosa che le strappò gemiti di piacere mentre Carlo iniziava a scoparsela in bocca per farsi salivare per bene l’asta.
Quando il suo cazzo raggiunse le dimensioni giuste glielo cacciò dalla bocca e con modi forti la buttò sul divano appoggiata sullo schienale e col culo in bella mostra. Iniziò a saggiarne il buco con due dita facendo commenti “ ma senti che bel buchetto resistente che ha la troia. Dovremo lavorarci ancora su parecchio per farglielo diventare più elastico. Intanto oggi glielo romperò ancora di più di quello che avete fatto voi quattro. Siete stati troppo delicati signori miei. Lei non merita riguardo. E’ o non è una cagna da strada?”
A quel punto mi chiamò e mi ordinòo di leccarle e insalivarle per bene il buco del culo da bravo maritino premuroso per aiutarlo a rompere il culo di mia moglie. Quando finii di lubrificarglielo per bene riprovò con due dita e mi fece i complimenti per come avevo lavorato bene e mi ordinò di rimettermi sotto di lei per assistere all’inculata.
Le poggiò la cappella sul buco e rimase fermo; lei sembrava non respirare in attesa della violazione di quel culo fino a poche settimane prima ancora vergine. Visto che lui non si decideva e la sua voglia aumentava iniziò a mugolare come una gattina in calore iniziando a pregarlo, implorarlo di sbatterglielo dentro e aprirle il suo culo voglioso. Cercava di arretrare col bacino per essere lei a incularsi ma Carlo iniziò a schiaffeggiarle le chiappe per farla rimanere ferma. Se penso a come mi avesse sempre negato il culo mentre ora cercava di impalarsi da sola mi sembrava di avere un’altra donna li davanti.
Finalmente Carlo ruppe gli indugi e iniziò a romperle anche il culo. Iniziò a entrare con la cappella grande e gonfia superando la prima resistenza con lei che urlava e gemeva ma che continuava a incitarlo a non fermarsi e a non avere pietà dei suoi lamenti. Quello non aveva certo bisogno della sua autorizzazione e continuava a spingere quel bastone sempre più dentro. Vedevo il culo aprirsi sempre di più e lei che ormai gemeva solamente di piacere essendo sparito il dolore. Carlo iniziò a pomparla in culo lentamente e ad ogni affondo entrava un pò di più in culo fino a che le palle non andarono a sbattere sulla fica zuppa. Io li sotto mi godevo lo spettacolo del culo di mia moglie aperto all’inverosimile con le palle che ora premevano sulla fica. Marco mi ordinò di aiutare mia moglie leccandole la fica mentre lui e Antonio le stuzzicavano i seni per tenere alta la sua eccitazione e voglia. Mentre leccavo la fica vedevo quel cazzo violare sempre con più forza il culo di mia moglie e sentivo il mio cazzo premere su quella gabbietta infernale. Non resistevo più volevo sborrare ma il dolore non mi permetteva di godermi l’eccitazione.
Carlo intanto aveva iniziato ad aumentare il ritmo e lei lo assecondava andando incontro al suo cazzo quando glielo ficcava dentro. Ormai si sentivano le palle sbattere sulla fica zuppa e quel rumore era eccitante come la visione di quel toro che si stava montando ormai con forza quella donna così tanto più piccola in confronto.
Lei orgasmava senza vergogna da vera ninfomane senza mai smettere di godere e incitarlo a aumentare l’inculata.
Ad un certo punto lui le cacciò il cazzo e invitò tutti ad ammirare che bel lavoro di sfondamento avesse fatto. Il culo era aperto in modo innaturale e si vedeva qualche rivoletto di sangue testimonianza dello sfondamento subito. Tutti si complimentarono con lui che mi venne vicino e prendendomi per la gabbietta mi disse che non meritavo di avere una moglie così e che non bastava fare il cornuto guardone per farmi perdonare. E che comunque compatibilmente con le loro venute a Roma io avrei sempre dovuto portar loro mia moglie per continuare quella loro opera di sottomissione fatta dai miei amici.
Poi le ficcò di nuovo il suo randello in culo ricominciando la monta bestiale fino a che lo vidi fermarsi per un attimo e ricominciare a incularsela con ancora più intensità e forza. Alla fine iniziò a sborrarle in culo dicendole :” puttana ti rimmarrà il culo sfondato per una settimana e non apprezzerai altri cazzi che non siano grossi come il mio” “voglio farti diventare una cagna e trattare come tale” “senti come ti schizzo cagna . ti sto riempiendoooooo”
Dopo quella inculata spettacolare ci fu un attimo di sosta per permetterle di recuperare un po' di liquidi visto che tra la fica grondante e lo sforzo a sopportare quelle scopate di fica e di culo si era disidratata parecchio.
Nel frattempo i miei amici che, comodamente seduti, si erano goduti quelle lezioni di sottomissione dissero che prima di chiudere la serata anche loro volevano scaricarsi i coglioni visto come erano tirati. Carlo e Antonio li rassicurarono dicendo che ora era l’ora della merenda per la cagna; era arrivato il momento di riempirle il pancino di sborra calda e nutriente. Riprendendola per il guinzaglio la misero in mezzo a loro davanti ai loro cazzi dritti ordinandole di iniziare a prepararli per farsi sborrare in bocca.
Lei iniziò a lavorarseli a turno tutti dedicandosi con la bocca e le mani ora a uno ora all’altro grata di quella nuova esperienza che le stavano facendo provare i miei vecchi amici ora suoi bull.
Lo spettacolo era esaltante perché ad un certo punto erano in 6 uomini a cazzo duro che si stavano preparando a sborrarle in bocca. Mentre lei spompinava e segava quei porci Carlo mi disse di essere pronto con il cellulare per riprendere tutta la scena ovviamente mettendo in bella vista il viso di mia moglie tanto per avere documentato la sua evoluzione. Del resto era tutto il pomeriggio che la riprendevano a viso scoperto io ogni momento delle seduta educativa compresi i loro commenti e quelli porcelli di mia moglie.
Si iniziarono a dare il tempo per arrivare tutti insieme alla sborrata finale e quando il primo fu pronto lei si mise a bocca aperta guardando negli occhi prima me e poi ogni volta il porco che stava per sborrarle. Fu incredibile quanta sborra ricevette in bocca e ogni volta io dovevo riprendere prima la bocca piena e poi il fatto che si fosse ingoiato tutta la sborra che le avevano scaricato. Tanto per gradire dopo ogni ingoio lei doveva baciarmi in bocca per ribadirmi il concetto di come anche io venissi educato alla sottomissione totale.
Quando tutti si furono scaricati io pensai che avessero finito e che finalmente mi avrebbero liberato il cazzo ormai indolenzito. Invece Carlo disse che aveva necessità di svuotarsi anche la vescica con una bella pisciata e tutti confermarono la stessa necessità. Evidentemente si erano messi d’accordo già all’inizio perché Antonio mi venne vicino e mi disse” guarda ora che cornuto che sei e renditi conto come ti abbiamo sottomesso quella vacca di tua moglie”. Io all’inizio non capii ma quando le ordinarono di mettersi di nuovo in ginocchi a bocca aperta davanti a Carlo mi si fermò il cuore.
Teresa si mise in ginocchio e senza chiedere il perché aprì oscenamente la bocca davanti al cazzo di Carlo che guardandomi negli occhi mi disse:”Porco goditi lo spettacolo.” E iniziò a pisciarle in bocca. Lei ebbe un sussulto e chiuse istintivamente la bocca al chè il porco le dette un sonoro schiaffo dicendole di ricordarsi che cagna doveva essere per i suoi padroni e che se avesse voluto continuare doveva esaudire ogni loro voglia.
Lei quasi gemendo si scusò mille volte con lui e gli altri e si riposizionò davanti a bocca aperta chiedendo umilmente di continuare la punizione perché si era comportata male e doveva essere punita. Carlo tenendola per i capelli con un ghigno satanico riprese a pisciarle in bocca; non finiva più e lei ogni tanto non riusciva neanche a respirare per il getto che la colpiva in bocca o sul viso e vedevo che involontariamente ne beveva anche un po'. Per rendere la cosa ancora più porca lui le ordinò di sgrillettarsi e di spalmarsi la piscia che colava dapperutto sulle tette. In modo perverso lei iniziò a farlo gemendo e godendo come se la stessero scopando. Antonio fece lo stesso ma quando toccò a Giorgio quello mettendole due dita in fica disse che la vacca doveva essere lavata anche li per cui due di loro la presero in braccio tenendola a cosce larghe con la fica aperta a disposizione lui le ficcò la cappella dentro e iniziò a pisciarle in fica. Sentendosi tutta piena di calda piscia lei cominciò a godere dicendo “porci depravati mi avete reso la vostra schiava perversa. Non smettete continuate a farmi sentire la vostra cagna. Vi prego non smettete”
Tommaso decise che toccava al culo essere ripulito e ficcatole il cazzo dentro le fece un bel clistere di urina.
La troia alla fine colava da ogni buco piscia mista a sborra e per pulirla per bene gli ultimi due le pisciarono insieme addosso come una doccia di urina con lei che continuava a sgrillettarsi e massacrarsi i seni
Finito quello spettacolo le ordinarono di venirmi a liberare il cazzo e mi permisero di scoparmela con lei stesa per terra in mezzo alle loro pisciate come due animali. Il cazzo sentendosi finalmente libero da quella costrizione mi divenne duro ma la cosa mi diede più dolore che piacere visto come mi si era indolenzito. Lei si stese li in mezzo al liquido e a gambe larghe mi invitava oscenamente a fottermela col mio cazzetto inutile. In altri momenti quella scena mi avrebbe fatto sicuramente schifo ma carico come ero mi misi su di lei e iniziai a fottermela in fica e dopo pochi colpi sborrai miseramente ma senza sentire minimamente le sue pareti per come era stata allargata. A quel punto mi resi conto dell’odore di sborra e urina che lei aveva sulla pelle e capii come la depravazione potesse veramente non avere limiti.
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